Proposte per il Po e i suoi territori

LE PROPOSTE  – SCHEDE

INTRODUZIONE
Sono pervenute 20 proposte passibili in vario grado di approfondimenti per diventare “operative”: esse rappresentano un primo ventaglio di temi di varia scala e natura che, pur parziali, da sviluppare e sottoscritte da un numero ancora limitato di soggetti, esprimono le potenzialità del sistema Po che un piano di visione coordinata potrebbe estrinsecare. Scopo di questa call ricognitiva era del resto proprio mettere in evidenza, questa molteplicità, a sostegno della implementazione di un progetto d’insieme per il Po di cui ci siamo fatti interpreti e portatori.
La raccolta di idee, nonostante i limiti, ci indica che il progetto se portato avanti, e opportunamente diretto e gestito ha “gambe per correre”. Non solo, ha anche (potrebbe avere) caratteristiche che lo qualificano come caso pilota in ottica di green deal europeo.
Sin dal suo nascere il Manifesto ha aperto porte, oltre le quali sempre nuove sfide si sono affacciate. Quelle attuali riguardano forse ancora il se, ma anche e soprattutto il “come” far decollare il progetto e le proposte pervenute offrono diversi spunti in tale direzione. Alcune proposte indicano percorsi di ricognizione e censimento delle opportunità da sviluppare. Altre ancora mostrano un orientamento strategico. Altri individuano puntualmente singole opportunità, importanti, in parte già avviate o pronte ad esserlo, e forse la nostra rete è servita ad incoraggiarle. Nella lettura delle proposte invitiamo perciò a considerare i temi che emergono, e parallelamente i soggetti proponenti, tenendo conto che i primi potrebbero convergere in progetti coordinati, e anche arricchirsi, i secondi estendersi ad altre componenti interne o esterne alla rete, come da sempre auspichiamo.

Le proposte presentate adottano un atteggiamento cauto e progressivo, a partire da temi specifici, ricognizioni, eventi, singole iniziative finalizzate a migliorare la conoscenza, favorire la partecipazione, estendere l’adesione. Traspare dall’insieme delle proposte una possibile articolazione in capitoli dell’attività preparatoria per giungere alla formazione del Piano Strategico, sviluppando dapprima una fase di esplorazione e approfondimento destinata a scegliere, con maggiore cognizione di causa, gli obiettivi, i contenuti e gli strumenti ed anche a definire i soggetti chiamati a partecipare all’elaborazione ed all’applicazione del Piano.
I campi di attività, o capitoli, trattati nelle proposte si possono riassumere in 4 filoni principali:
• attività di ricognizione, censimento, catalogazione, volte alla costruzione di banche dati da utilizzare per le finalità del piano strategico 1;
• iniziative rivolte alla diffusione della cultura del territorio, attraverso la raccolta e la comunicazione di documenti, informazioni, iniziative e la creazione di siti a questo deputati2;
• azioni rivolte a sviluppare la partecipazione di cittadini, associazioni, istituzioni alla formazione della conoscenza e all’elaborazione delle scelte per il territorio del Po3;
• singole proposte di valorizzazione di elementi o parti del territorio scelte in funzione del loro valore sperimentale4.
In conclusione emergono due possibili filoni di lavoro sui i quali indirizzare l’attività della fase che si apre ora:
• l’avvio della costruzione di un piano generale, esteso all’intera asta del fiume, inteso come sistema coordinato di azioni e interventi da integrare con i programmi dell’Autorità di Bacino e delle altre istituzioni presenti sul territorio, per il quale individuare e attivare le opportune forme di finanziamento;
• l’individuazione di un tema guida attorno al quale aggregare le diverse componenti del territorio, come ad esempio potrebbe risultare il sistema degli itinerari lungo il fiume presente in alcune proposte, che possa favorire fin dalle prime fasi la collaborazione delle realtà locali consentendo l’applicazione a campi di sperimentazione delimitati, anche in vista di possibili interventi campione.
Ovviamente le due linee di lavoro non sono necessariamente alternative e possono essere avviate contemporaneamente avvantaggiandosi reciprocamente dello sviluppo di ciascuna. Potrebbero anche essere verificate in una prima fase su un tratto campionario di significato strategico, come ad esempio quello che connetterebbe, completandole, le zone Mab-Unesco lungo il Po, creando i presupposti per proposte di ampio respiro e interesse internazionale. Di certo entrambe richiedono la presenza attiva dell’Autorità di Bacino che costituisce il riferimento centrale per qualsiasi sviluppo futuro.

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